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PERSONAGGI: Eleonora Viritella

Non è il suo ritratto ma si avvicina a come io personalmente la immagino

Ci ho messo un po’ a decidermi chi o cosa avrebbe avuto l’onore e l’onere di rompere il ghiaccio. Alla fine cuore e testa si sono trovati d’accordo nel cominciare con un personaggio direi quasi totalmente sconosciuto se non alla piccola cerchia di appassionati o di castiglionesi doc.
Quindi parliamo di Eleonora Viritella o Viritelli a seconda delle accezioni che il suo cognome ha preso.
Passiamo ad una breve carta di identità (formula che vorrei poi tenere per tutti i personaggi).


CARTA IDENTITÀ
Nome:
ELEONORA
Cognome:
VIRITELLA o VIRITELLI
Data di Nascita:
SCONOSCIUTA indicativamente tra il 1530 e il 1540
Luogo di Nascita:
SCONOSCIUTO si ha solo una vaga indicazione sulla CAMPAGNA PIACENTINA  
Data di morte:
NÙNDINE DI MAGGIO 1579 (6 maggio 1579)
Ultimo domicilio conosciuto:
CASTELLO PALLAVICINO – CASTIONE o CASTRUM LAUDENSIS (Castiglione d’Adda)
Stato civile al momento della morte:
VEDOVA del MARCHESE GEROLAMO PALLAVICINO

Già da queste poche informazioni uno pseudo-scrittore/storico, per quando principiante o dilettante, non può che trovare spunti più che stimolanti. Prima però di farci prendere la mano dalla fantasia atteniamoci ai fatti così come riportati in alcuni libri di storia locale che cito in fondo a questa piccola digressione per completezza delle fonti.


FATTI

La prima notizia certa in cui compare il nome di questa contadina piacentina, con appunto qualche indicazione su chi fosse è sul suo atto di nozze risalente all’anno 1555 in cui appunto questa giovane si sposava, ma a far scalpore era proprio il nome dello sposo, nientemeno che il marchese GEROLAMO PALLAVICINO DI BUSSETTO in quel periodo dimorante appunto a Castiglione.
Non si hanno poi altre notizie di lei fino alla sua morte, sempre a Castiglione nel 1579 come testimonia una stele funeraria nera conservata sopra la sua tomba all’interno della Chiesa dell’Incoronata (luogo tra l’altro dove si era sposata e dove risiedono ancora anche le spoglie del marito).
Non si sa, o almeno non ci sono documenti che attestino come sia arrivata in paese e nemmeno come abbia conosciuto il suo sposo, purtroppo però la mancanza di atti di nascita è testimonianza che i due non ebbero eredi ed infatti la casata del marchese Pallavicino, nel suo ramo almeno, termina purtroppo con lui.

I fatti non sono molti ma bastano ad alimentare appunto la fantasia che fa nascere in 500 anni storie e aneddoti tramandati spesso oralmente e solo accennati (con tutte le limitazioni che la storiografia impone). Ma a noi interessa anche il “gossip” o meglio le curiosità, quelle cose non dimostrabili ma dette e raccontate da più parti e che spesso assumono quasi la valenza di verità o almeno di una verosimiglianza stuzzicante o tanto fantastiche da far sorridere. Giusto? Quindi…



ANEDDOTI

Prima fra tutte le leggende che si narrano su Eleonora, e forse anche la più conosciuta, già raccontata ad esempio a generazioni di bambini a partire dalle scuole elementari, è il racconto del primo incontro tra la nostra contadinella Eleonora e il suo futuro marito il marchese Pallavicino.
Tradizione vuole che il marchese fosse molto avvilito per non avere ancora una moglie e soprattutto un erede e non passava sera in cui si lamentasse di questo con i più vicini collaboratori e amici. Tanto si rammaricava della sua condizione tanto più la tristezza lo assaliva fino a rasentare la disperazione e a portarlo ad un assurdo giuramento.
“Sposerò la prima donna che metterà piede in questo castello.” Questa la frase che più o meno tutte le versioni raccontate di questa “fiaba con personaggi reali” riportano.
Nessuna precisa esattamente quanto tempo ci volle o cosa effettivamente portò la nostra contadinella a bussare a quella porta. Sicuro è che non passò molto tempo dal giuramento del marchese perché la notizia di questo suo giuramento non aveva fatto in tempo a spargersi per il paese e nessuno di coloro che erano a conoscenza del giuramento, nemmeno volendolo, aveva fatto in tempo a combinare l’arrivo al castello di una figlia o di una parente per cogliere la promessa lanciata dal marchese.
Non si sa nemmeno il motivo per cui una fanciulla qualsiasi, senza legami particolari in paese, una trovatella o comunque senza la famiglia in zona, dovesse spingersi a bussare ad un castello. Eppure così fu. Il matrimonio fu reale e lei rimase accanto al marito fino alla sua morte per molti anni felici per tutto il paese che in quel periodo visse un momento di espansione e di arricchimento per tutti gli abitanti. E vissero felici e contenti…

Avevo però accennato ad almeno un’altra leggenda, da questa prima totalmente staccata, avete infatti appena letto quasi una fiaba, il prossimo racconto invece ha i tratti decisamente più gotici e la cosa strana è che la protagonista non cambia…
Questa nuova leggenda prende le mosse dalla morte di Eleonora, ultima effettiva castellana di Castiglione. Nel 1581 (da documenti storici) il castello è passato di mano, acquistato (insieme a tutto il paese) in quell'anno dai conti Serbelloni per 18.000 lire dell’epoca. Purtroppo però, a parte nei primi anni dall'acquisto, nessuno abiterà più stabilmente nel castello che, per fortuna, non andrà mai del tutto in rovina. Sarà abitato a più riprese da molte persone divenendo quasi un condominio con tanto di appartamenti. Fino a qui siamo ancora nell’ambito della storia (vera e documentata) a parte il fatto che alcune famiglie, residenti negli appartamenti ricavati in quello che era il piano nobile e dove si trovavano appunto le camere del marchese e di sua moglie Eleonora, presso un piccolo altare (ancora presente oggi) sentano spesso profumo di fiori freschi, senza che di fiori ce ne fosse nemmeno l’ombra, come anche mancavano i profumatori d’ambiente che si usano oggi (piccola precisazione per i più pignoli).
Anche questo periodo comunque di abitazione intensa non dura molto per il castello ed è in epoca abbastanza recente che appunto il piano nobile si trova ad essere completamente disabitato. Fioccano a questo punto le dicerie sul fatto che nessuno voglia acquistare quegli appartamenti principalmente perché spaventato da suoni e rumori, alcuni parlano addirittura di lamenti di donna o di una tristissima nenia. I più suscettibili arrivano a dire di aver visto aggirarsi, accompagnata da un profumo di fiori (anche in inverno) una figura indefinibile, ma concordano nell’affermare che doveva essere una donna con un velo e abiti dalla foggia “antica”. Pare che la nostra Eleonora sia tornata in paese…
Ad alimentare la diceria ci sono altri racconti, attribuibili all’ultimo acquirente di quegli appartamenti e da alcuni lavoratori. Questi famosi appartamenti “infestati” (non trovo una parola più adeguata, anche perché la nostra fantasmina non ha mai dato noie o fatto dispetti) sono appunto stati acquistati e quindi sono partiti tutta una serie di lavori per rimetterli a posto: qui cominciano i nuovi aneddoti... Questa ristrutturazione procede infatti passo passo, camera per camera e le maestranze raccontato che ogni mattina si trovino tutte le finestre aperte, dopo che sicuramente la sera erano state richiuse. Tutte no in effetti, erano aperte solo quelle delle stanze non ancora sistemate. Il proprietario stesso si ferma più notti per verificare che le finestre aperte non siano frutto della dimenticanza degli operai (che comunque negano sempre eventuali mancanze) ed accerta che, pur non sentendo alcun rumore la sera le finestre sono chiuse e la mattina sono immancabilmente aperte. Fatto sta che il numero delle finestre aperte, man mano che si prosegue coi lavori diminuisce e al termine di questi nessuna finestra sarà più trovata aperta e nessuno rumore, lamento o nenia che sia sarà più sentito nel castello.
E il profumo di fiori? Quello no, quello è rimasto e si sente sempre, primavera o inverno che sia e sempre nei pressi del piccolo altare che, per rispetto, non è mai stato toccato o modificato.    

Per quando riguarda Eleonora Viritella credo di aver raccontato tutto.
Due leggende diversissime se non accomunate dal carattere della loro protagonista. Una donna semplice, legata alla terra (il profumo dei fiori ho avuto la fortuna di sentirlo anche io e non l’ho mai dimenticato) e che ha sempre voluto il bene del paese che l’ha accolta. Fiaba e racconto gotico, il tutto con interpreti reali e adatte all’occasione a far addormentare i più piccoli o a tenere svegli i più grandi. Non male per un paesino della bassa lodigiana…


RICORDI

Ultime righe di questo pezzo (prometto) e le vorrei dedicare a cosa ci resta in ricordo di questo personaggio. Ho volutamente scelto di aprire con una persona comune che però ha lasciato in qualche modo qualcosa di importante al di là dei racconti e delle leggende che l’hanno come protagonista.
Oltre alla sua tomba e alla stele nera che ho già nominato (e che vedete anche in foto qui sopra) un’altra particolarità di Eleonora, vera e documentata, fu che volle essere sepolta con i suoi abiti e suoi zoccoletti da contadina, a testimonianza che non aveva mai dimenticato le sue origini per vivendo molti anni come marchesa e non certo come persona comune. Ebbene resti dei suoi abiti e appunto i suoi zoccoletti sono conservati dietro l’altare maggiore della chiesa dell’Incoronata proprio sotto il bellissimo polittico dei Piazza voluto da suo marito Gerolamo e appunto vicino anche alle spoglie del marito, tutto l’altare infatti è ricordato per essere appunto la tomba dei Pallavicino, infatti, inciso sul primo gradino  troverete, se ci vorrete passere, la scritta SEPULCRUM PALLAVICINI.
Una storia d’amore che ha valicato il tempo in cui una semplice contadina ha visto avverarsi il proprio personale sogno fiabesco con un’intera chiesa eretta a sua testimonianza: chiesa in cui si è sposata appena costruita e in cui da più di 500 anni, insieme al suo sposo, riposa ELEONORA VIRITELLA.


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FONTI 
 -          Dizionario storico geografico del lodigiano / Giovanni Agnelli. - Rist. anast. - Lodi : Lodigraf, stampa 1990. - VIII, 328 p. ; 31 cm - Facs. dell'ed.: Lodi : Tip. editrice Della Pace, 1886
-          Passato, presente, futuro 2001 le tradizioni di Castiglione d'Adda : il dialetto, i proverbi, i soprannomi, le foto. - [Castiglione d'Adda] : Amministrazione Comunale, stampa 2001 (Lodi : Graffito). - 160 p. : ill. ; 24 cm.
-          Atlante storico-geografico dei comuni del Lodigiano : il territorio, le istituzioni e la popolazione dal Ducato di Milano alla Provincia di Lodi / di Angelo Stroppa ; introduzione di Ferruccio Pallavera ; ricerca iconografica di Pasqualino Borella. - [Lodi] : Consorzio del Lodigiano, stampa 1994. - 127 p. : ill. ; 33 cm - Ed. fuori commercio

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