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FATTI: La Battaglia di Lodi - 1796


Questa settimana faccio un considerevole salto in avanti nel tempo (rispetto ovviamente al periodo da me solitamente bazzicato su questo blog) perché mi sono reso conto che da tempo nomino spesso il signor NAPOLEONE BONAPARTE, che forse meriterà anche lui in prima persona un articoletto (ci penso…). In effetti ogni volta che parlo del confine dell'Adda tra Ducato di Milano e Repubblica di Venezia si finisce con il citare il Bonaparte come colui che di fatto cancellò l'importanza strategica di questo confine; oggi quindi vorrei occuparmi di come questo avvenne con LA BATTAGLIA DEL PONTE DI LODI del 1796

Si parla di un fatto storico di una certa importanza anche a livello europeo non solo italiano per cui per oggi la mia cara “premessa” merita un capitoletto tutto suo…


PREMESSA

Due anni prima della battaglia che ci interessa, 1794, Napoleone giunge per la prima volta in Italia. È ancora solo un generale di brigata ed è appena passato sotto il comando di un altro generale, lo sconosciuto Pierre Jadart du Merbion, più alto in grado rispetto a lui e a cui era affidata l'armata che cercava da tempo di entrare in maniera permanente in Italia.

Nella primavera di quest'anno Napoleone, alla guida di circa metà dell'armata francese d'Italia, sfonda le difese piemontesi e conquista tutti i valichi montani che portavano in Liguria e nel basso Piemonte arrivando in vista di Cuneo.

A causa di ribellioni e problematiche interne però l'armata francese è costretta a fermarsi ma manterrà comunque “un piede” in Italia, Napoleone vi tornerà però solo nel 1796.

 

CAMPAGNA D'ITALIA


27 MARZO 1796
- Napoleone, dopo alterne vicissitudini (arrestato, reintegrato, spara sulla folla di Parigi coi cannoni, escluso dalle liste dei generali, nuovamente reintegrato), viene nominato generale e comandante dell'armata d'Italia. Riunisce subito tutti gli ufficiali e sceglie quasi subito il punto dove attaccare il fronte nemico, che negli ultimi mesi si è però notevolmente potenziato grazie ad una coalizione tra l'esercito piemontese e quello austriaco con l'ovvia intenzione di bloccare qualunque avanzata francese in Italia.


21 APRILE 1796
- Dopo non poche difficoltà Napoleone riesce a sconfiggere gli austro-piemontesi a Mondovì e con la presa della città gli si apre di fronte la possibilità di entrare nelle prime pianure del Piemonte e nello stesso tempo di consolidare una sicura via di approvvigionamento per la sua armata. Comincia di fatto una velocissima avanzata francese.


28 APRILE 1796
- L'esercito piemontese sotto la guida di VITTORIO AMEDEO III di Savoia chiede l'armistizio a Napoleone. I francesi entrano a Cherasco e ad Alba. Gli austriaci, perso di fatto un importante alleato devono ritirarsi ulteriormente e si attesteranno quindi oltre il Po.


7 MAGGIO 1796
- Napoleone sta cercando in tutti i modi di obbligare l'esercito austriaco ad una battaglia campale, conscio di essere momentaneamente in vantaggio, ma gli austriaci sono abbastanza tranquilli da quando hanno raggiunto Valeggio (cittadina vicino a Pavia). Napoleone decide allora di passare anche lui il Po, ma lo fa cercando di tagliare fuori una eventuale ritirata austriaca passando il fiume a Piacenza. La testa di ponte francese, che era già stata traghettata oltre il Po, si scontra con un piccolo contingente austriaco che troppo tardi arrivava a presidiare la zona. Gli austriaci vengo sconfitti in una serie di scaramucce tra San Rocco al Porto, Pizzighettone e Codogno. Il generale austriaco decide allora per una ritirata generale presso Lodi e oltre il fiume Adda per difendersi meglio. Questo, con il senno di poi, si rivelerà un grosso errore perché permetterà all'armata francese di oltrepassare intatta il Po e di riunificarsi nel basso lodigiano potendo preparare al meglio l'incursione su Lodi.

Nota interessante, nei giorni successivi e in preparazione alla battaglia, che ormai vede vicina, Napoleone soggiornerà tra il 9 e il 10 maggio a CASTIGLIONE D'ADDA (soggiorno documentato negli archivi storici comunali).


IL PONTE DI LODI - 10 MAGGIO 1796

Gli austriaci sono saldamente oltre l'Adda (attuale zona del Revellino) e presidiano il ponte, unico punto di passaggio nel raggio di chilometri da cui i francesi potrebbero tentare il passaggio dell'ADDA.

I francesi dal canto loro stanno salendo in massa da sud e arrivano in vista del ponte nelle prime ore della mattina del 10 maggio.

FORZE IN CAMPO

I francesi posso contare su 15.000 fanti e 2.000 sciabolatori di cavalleria e trasportano circa 24 cannoni leggeri.

La retroguardia austriaca sotto il comando del generale Karl Philipp Sebottendorf è deputata a tenere il ponte di Lodi e può disporre di circa 10.000 uomini (non è ben precisata dalle fonti la cavalleria, ma dato il suo obiettivo non doveva essere molta) e soprattutto ha a disposizione 14 cannoni di grosso calibro già in posizione.


LA BATTAGLIA

Napoleone non perde tempo e prende possesso di una Lodi per nulla difesa (gli austriaci sono appunto già al di là del ponte) subito nelle prime ore della mattina di quel 10 maggio. Gli austriaci in teoria lo aspettano al varco con i cannoni nel momento in cui le sue truppe tenteranno il ponte.

La differenza a questo punto sta tutta nell'organizzazione delle truppe e nella strategia e in questo frangente Napoleone dà la prima grande prova di sé come comandante militare. I suoi 24 cannoni piccoli e maneggevoli vengono posizionati più velocemente di quanto gli austriaci potessero prevedere e proteggono il tentativo di attraversare il ponte da parte dei francesi. Parlo di tentativo perché, in effetti, la prima sortita francese viene vanificata: non però un secondo attacco in forze in cui i fanti riescono ad oltrepassare del tutto il ponte. Lì però dovrebbero essere facile preda degli austriaci pronti a riceverli, non fosse che, nel frattempo, la cavalleria napoleonica abbia trovato un guado (in concomitanza pare di un certo ISOLOTTO). Ora sono gli austriaci a trovarsi in estrema difficoltà: attaccati sia dai fanti che dalla cavalleria, troppo da vicino per potere utilizzare i cannoni come schermo difensivo, sono costretti alla fuga. Napoleone, qualche giorno dopo, potrà quindi entrare a Milano senza nemmeno sparare un colpo.

Sul campo di battaglia di Lodi resteranno invece 500 morti, 150 austriaci e ben 350 francesi, però gli austriaci pagheranno anche la cattura di 1.700 prigionieri e di tutti i loro cannoni.


CONSEGUENZE

Poche nell'immediato, anche perché la campagna d'Italia terminerà un anno e mezzo dopo: il 17 ottobre 1797 con il trattato di Campoformio (vicino a Udine); molte nell'economia futura e della nostra zona perché appunto, dopo quasi 400 anni sparisce di fatto il confine dell'ADDA tra due diversi stati per non tornare mai più.

È interessante notare anche che quella di Lodi sarà la prima significativa vittoria di Napoleone in una battaglia campale e lui stesso ne parla in toni altisonanti, non tanto per la vittoria, quanto piuttosto per quello che ha significato personalmente per lui e per il suo futuro.

Fu solo nella serata di Lodi che cominciai a ritenermi un uomo superiore e che nutrii l'ambizione di attuare grandi cose che fino a quel momento avevano trovato posto nella mia mente solo come un sogno fantastico. 

David G. Chandler, Le campagne di Napoleone, vol. I, Milano, BUR, 2006 – pag. 139


CURIOSITÀ

Non tanto una curiosità, ma mi serve per introdurre l'argomento, è che l'attuale ponte di Lodi che sorge esattamente dove si trovava quello attraversato dai francesi e si chiama appunto PONTE NAPOLEONE BONAPARTE.

Dicevo che questa non-curiosità era qualcosa di introduttivo, infatti sono numerosissime in Francia le città che hanno adottato Lodi o ponte di Lodi come nome per loro via, strade o ponti proprio in onore della vittoria napoleonica: in particolare una la possiamo trovare addirittura a Parigi nel VI arrondissement, a due passi dell'Ile de la Cité e, nemmeno a farlo apposta è una delle vie d’ingresso al Quartier Latin.

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FONTI

  • David G. Chandler, Le campagne di Napoleone, vol. I, 9ª edizione, Milano, BUR, 2006
  • Giuseppe Agnelli, La battaglia al ponte di Lodi e la settimana lodigiana di Napoleone Bonaparte, 8-15 maggio 1796 (con appendice), Lodi, Lodigraf, 1990 (ripresa dalla 1ª ed.: Lodi, Biancardi, 1934)


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