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LIBRI: Cosa sapete finora su MALLEUS?


Spero di non offendere nessuno se dedico questo post di FERRAGOSTO ad una personalissima auto-promozione… Il momento sembra essere infatti finalmente arrivato (ritornato visto che prima del lock-down di febbraio ci eravamo già stati vicinissimi) per MALLEUS di vedere la luce. 
Ho infatti sotto mano l’ultima bozza per la rilettura finale e sto aspettando anche il bozzetto finale per la copertina… CI SIAMO QUINDI FINALMENTE è ormai questione di settimane… 
Ma cosa sapete finora di MALLEUS?


Siccome questo blog è a tutti gli effetti una sorta di archivio di quello che sono le mie personalissime ricerche pseudo-storiche e fantasie legate ai miti e alle leggende in cui mi sono imbattuto è quindi più che naturale che sia cosparso di esempi e citazioni di quanto finora ho scritto e di quanto probabilmente intendo scrivere in futuro.
MALLEUS non fa eccezione e, oltre alle anticipazioni etichettate espressamente come tali, mi sono divertito anche ad inserire rimandi qui e là in vari altri post (proprio per la loro funzione di mia personalissima estensione di memoria).

Partiamo quindi senza indugio con questa sorta di ricapitolazione.


SINOSSI

La sinossi è presente in questo blog da tempo immemore e la trovate sempre in alto nel menù a fianco (spero presto di sostituirla con un post più corposo in stile “CASTRUM” e la copertina ufficiale (che appena avrò pubblicherò senza indugi).

Malleus – COMING SOON
Sappi che, se mi incontrerai, non avrai speranza e vorrà dire che hai fallito. 
ANNO DOMINI 1567 – Le bassure lungo l’Adda vivono da dodici anni una pace apparente. Le ferite lasciate dai conflitti che hanno attraversato questa terra di confine sembrano essersi rimarginate. Eppure qualcosa di oscuro non ha mai abbandonato questi luoghi, si muove nascosto, briga e trama godendo della sventura degli uomini che, loro malgrado, sono sempre stati pedine inconsapevoli di un gioco più grande di loro. Stavolta non sono principi, duchi o marchesi a dirigere questa macabra danza, ma qualcun altro, o qualcos'altro. In questa incertezza Leucio di Zuso detto Luccio, un ragazzo appena fattosi uomo, si scopre involontario testimone di queste macchinazioni.
Troverà la forza di affrontare i fantasmi del passato che incombono o si abbandonerà al fato che sembra già pianificato ed ineluttabile?



PROLOGO

In accordo con il mio editore il 13 Marzo scorso (in piena pandemia) avevo pubblicato come anteprima il prologo del libro (con tutta la tristezza per doverne rimandare purtroppo l'uscita).



Andate e versate sulla terra
le sette coppe dell’ira di Dio.
Partì il primo angelo
e versò la sua coppa sopra la terra;
e si formò una piaga cattiva
e maligna sugli uomini…
 
IO sono colui che porta la piaga.
Nel tempo sono stato conosciuto con così tanti nomi che MI è persino difficile ricordarli tutti; soprattutto perché, per ME, il tempo non è altro che una dimensione in cui camminare e spostarmi, l’equivalente per un uomo di una passeggiata. Vi sembrerà anche molto assurdo tutto quello che cercherete di interpretare riguardo ai MIEI piani e i MIEI scopi; partite però dal presupposto che la vita di ognuno di voi, per ME, può avere l’equivalente di un battito di ciglia oppure, se siete particolarmente interessanti, potrei esservi al fianco come se ogni vostro secondo durasse anni e solo perché IO voglio comprenderne ogni minima sfaccettatura.
A prima vista sembrerebbe quindi una partita impari tra ME e voi comuni mortali, ma, purtroppo, siamo più simili di quanto voi possiate immaginare. Se poteste definirMI, probabilmente a voi risulterei come la summa di buona parte delle caratteristiche che, nella vostra beneamata ignoranza, definireste divine; ebbene dovete sapere che la peculiarità di cui IO vado più fiero l’avete anche voi e probabilmente non ne conoscete nemmeno le potenzialità: il libero arbitrio.
Ecco, il libero arbitrio, per quelli come ME, e non siamo pochi, che si dilettano a giocare a scacchi con voi come pedoni, è un immane problema. Pianificazioni machiavelliche che per voi durano generazioni possono essere mandate in rovina in un secondo, solo per quella scintilla di divinità che ognuno di voi porta dentro. C’è comunque da dire che a NOI non manca né la pazienza, né la costanza; d’altronde all’alba dei tempi la nostra scelta fu proprio questa: meglio regnare all’inferno che servire in paradiso.
Questo comunque non vuole certo dire che CI piaccia la sconfitta. Anzi, almeno personalmente, MI ritengo particolarmente vendicativo; o meglio: se ho plasmato su uno di voi umani un preciso disegno, ebbene MI aspetto che questo si compia. In caso contrario, la MIA vendetta sarà peggiore del compimento stesso di quel disegno e non riguarderà solo il soggetto del MIO proposito, ma anche generazioni e generazioni che hanno avuto con lui anche solo un minimo di empatia e coloro cui IO vorrò dare il privilegio della consapevolezza di tutto ciò si struggeranno gemendo il MIO NOME. Dunque affinché voi possiate urlare qualcosa al cielo nelle notti insonni bagnate dal freddo sudore della paura… ChiamateMI ASMODAI.


LUOGHI

Oltre al mio caro basso lodigiano dove il nucleo principale della storia si sviluppo mi sono concesso in questo romanzo una piccola fuga a nord scoprendo e raccontando posti semi-sconosciuti ma assolutamente affascinanti (almeno per il sottoscritto) e sempre e comunque seguendo il corso dell'Adda.


[…]
Questo mi permise di attuare il mio piano. Scrissi una lettera direttamente al Re di Francia denunciando le trame, peraltro vere, di Simeone e questo bastò a convincere la corte a dichiararlo ribelle e a mandare contro Baiedo una spedizione di soldati addestrati. Avrebbero certamente avuto la meglio sugli scalcagnati furfanti che formavano la maggior parte delle difese di Baiedo, ma la rocca era imprendibile e dall'alto del mastio risuonavano risate e sberleffi che lo stesso Rigoni lanciava ai suoi assedianti.
Io però sapevo cosa fare perché ero perfettamente a conoscenza del punto debole delle difese della rocca. Gli alloggi dei soldati potevano infatti essere facilmente tagliati fuori anche da un piccolo manipolo di uomini proprio perché mal posizionati, rendendo così inutile qualunque intervento a rinforzo. Così feci entrare nottetempo, con la scusa fossero nuovi rincalzi, un gruppo di esperti soldati francesi che non ebbero difficoltà ad impadronirsi del castello e a catturare Rigoni. […] Quella stessa notte infatti, mentre i francesi massacravano quasi tutta la guarnigione di Baiedo e radevano al suolo la rocca, io fuggii […] fino a Lecco e poi con una barchetta discesi lungo l'Adda fino a queste anse, dove le rocce mi impedivano di continuare la navigazione, per proseguire a piedi.
[…]


[…]
Eravamo in sei, tutti indissolubilmente legati a lui [ndr Simeone Rigoni]. La notte prima del premeditato attentato infatti fummo condotti dal Rigoni al galoppo fino a Montaveggia. Lasciati i cavalli e scavalcata una muraglia semidistrutta ci inerpicammo su queste strane collinette. Simeone aveva lo sguardo spiritato, si voltava da una parte all'altra come se seguisse un suono od un richiamo che solo lui poteva udire. Giunti in cima ci ordinò di farglisi intorno.
[…]
Il cielo fu solcato da un lampo, mentre con il pugnale si amputava di netto l'anulare sinistro in una sorta di macabro matrimonio con qualcosa di malvagio.
La mattina successiva, alle prime luci dell'alba, lasciando quel luogo di paura, voltatomi a guardare quelle che mi erano sembrate solo strane collinette, ne distinsi chiaramente i profili troppo regolari per essere opera della natura, erano tre piramidi. Capii allora d'essere davvero perduto.
[…]


È L'AMOR CHE MUOVE IL SOLE E LE ALTRE STELLE

Non potevo certo esimermi comunque nell'inserire nel romanzo una storia d'amore. Nemmeno Dante nel suo viaggio all'inferno è riuscito a non parlare dell'Amore, anzi ne ha fatto la chiave di volta di tutta la Divina Commedia, come potevo esimermi io???

P.S. Il rimando a Dante non è per niente casuale nell'idea portante di MALLEUS

[…]
Le palpebre si aprono timorose, teme che quanto è accaduto sia solo un suo ennesimo sogno.
No, non può e non deve esserlo.
Non ricorda esattamente cosa sia successo nelle ultime ore: non saprebbe nemmeno dire se siano in effetti
Lei non si è ancora mossa, ha sentito probabilmente che si è destato ma rimane ferma, distesa sul fianco si lascia ammirare in tutta la sua bellezza, senza addosso nessun fronzolo od orpello: senza che nemmeno il freddo la induca a coprirsi.
Un fremito più che un brivido ed ora lui si ritrova a fissare i suoi occhi meravigliosi, mentre la bocca di lei si schiude nell’ennesimo sorriso che fin dal primo istante aveva fatto capitolare la fiera torre nel suo petto.
- Sei come una tersa mattina d’autunno sulla pianura. – le dice lui, quasi mettendo in fila parole a caso.
- Che vorresti dire? – lo guarda lei con un broncio palesemente finto – Che sono fredda?
- Rosea… – balbetta l’ingenuo poeta che ha fatto capolino in lui indicando il cielo.
Lei allora si volta e guardando fuori dalla piccola finestrella, da cui avevamo salutato la luna, vede pallidi cirri, imporporati dal sole nascente, formare curve sinuose di un tenue cremisi e tutto il creato adagiato su un manto verde scintillante di brina. Ogni colore è al punto giusto, ogni sfumatura perfetta: se Bellezza fosse un paesaggio sarebbe quello.
Torna a guardalo e tutto il suo animo sussulta: ha di fronte in volto dell’Amore.
Eccolo.
L'attimo che ha sognato per una vita: quell'attimo che ogni uomo vorrebbe diventasse eterno per poi poter dire in punto di morte di non aver vissuto invano.
[…]


A PRESTO

Questa piccola ricapitolazione mi ha trasmesso una grandissima impazienza. Non vedo sul serio l'ora di poter vedere di nuovo una piccola parte delle mie fantasie esposte su uno scaffale di una libreria alla vista di tutti. Ma non posso esimermi dal ringraziare il mio editore LINEE INFINITE (bellissimo il nuovo sito per altro) per avermi ridato fiducia e naturalmente le mie tre inesauribili fonti di ispirazione…

a Dany, Ricky, Emma
tutta la mia vita in tre parole,
se esisto è solo per voi

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